DOCENTI ABILITATI IN ROMANIA, IL CONSIGLIO DI STATO RIBALTA LA SENTENZA DEL TAR. FEDERAZIONE NAZIONALE SCUOLA E FORMAZIONE DEL SI.NA.L.P.: “LO AVEVAMO DETTO, IL TITOLO VA RICONOSCIUTO”

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Il Consiglio di Stato, attraverso una sentenza di merito, ribalta l’orientamento del Tar Lazio in merito al ricorso presentato da un docente per il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento conseguito in Romania, sospendendo di fatto la sentenze di primo grado.Si apre, così, uno spiraglio per i tanti docenti italiani che sono in possesso dell’abilitazione per l’insegnamento ottenuta in Romania che, fino ad oggi, il Miur ha escluso dalla Graduatoria di merito del Concorso bandito con DD n. 85 dell’1 febbraio 2018, rigettando tutte le istanze di riconoscimento.

“L’azione sindacale del SI.NA.L.P. – dichiara il Segretario della Federazione Nazionale del SI.NAL.P., Gaetano Giordano -, culminata con il sit-in dello scorso settembre presso il Miur, ha sensibilizzato su una questione che, fino ad oggi, nessuno aveva perorato”.

“La Federazione Nazionale Scuola e Formazione del SI.NA.L.P. ha avviato, con i propri legali, le procedure d’urgenza per l’immediato riconoscimento dell’abilitazione conseguita da docenti italiani in Romania che consentirebbe a questi ultimi di poter partecipare regolarmente all’imminente concorso per l’insegnamento”.

“Non ci fermeremo fino a quando i circa cinquemila docenti non otterranno il riconoscimento dell’abilitazione”, dichiara Gaetano Giordano.

 SI.NA.L.P.

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